Attrezzature Scientifico - 3

Il Centro di Ricerca NIKIAS per un completo e microscopico controllo della certificazione di autenticitá di un’opera d’arte, possiede un Microscopio Dino-Lite, accompagnato con programma di elaborazione, che permette un controllo dimensionale ottico anche nei punti inaccessibili, con campo di ingrandimento che parte da x50 a x500.

La fotografia all’infrarosso ci permette di studiare gli strati sottostanti dell’opera, ci rivela anche la possibile presenza di un progetto originario, la firma, cambiamenti al progetto originario, danni ed interventi successivi. I ritocchi sono visibili nell’infrarosso, tranne se non é presente uno strato di preparazione tra l’opera originaria ed i ritocchi.
Questo avviene perché i pigmenti si comportano in modo diverso nell’infrarosso a seconda del loro grado di assorbimento. Cosí per esempio, i pigmenti bianchi diventano trasparenti, quelli rossi semitrasparenti, i pigmenti neri, ricchi di carbonio, assorbono i raggi infrarossi e diventano non trasparenti, opachi, mentre quelli marroni meno opachi. Bisogna segnalare che la penetranza dei raggi infrarossi aumenta con l’aumentare dell’etá dell’opera d’arte pittorica, dato che l’indice di rifrazione cresce con il passare del tempo.
Il risultato finale dipende dalla composizione della miscela dei pigmenti, la loro capacitá di rivestimento, gli strati di pittura presenti ed il loro legante.Per le opere pittoriche realizzate su tela o su superfici di legno sottili, un modo efficace per registrare i ritocchi é quello di fotografare la parte posteriore del quadro, dopo aver illuminato la parte anteriore con una luce forte.
L’importaza della fotografia all’infrarosso nel campo della manutenzione delle opere d’arte deriva dal fatto che é una tecnica di ricerca e di studio del tutto innocua (inoffensiva), visto che non causa danni o lesioni alla superficie o alla struttura delle sostanze. La fotografia all’infrarosso ci permetti di individuare elementi che non possono essere catturati dall’occhio umano.

Gli ultravioletti vengono anche chiamati “luce nera”, perché le lampadine che li creano non producono radiazioni visibili agli occhi. In base alla capacitá di riflesso e fluorescenza di diverse sostanze, possiamo realizzare delle fotografie agli ultravioletti, con lo scopo, per esempio, di combattere la contraffazione.
Nel 1895, il fisico Roentgen ha scoperto i raggi X, che potevano attaccare la lastra fotografica. Grazie alla grande penetrazione dei raggi X, questo tipo di fotografia é stato subito utilizzato in medicina, e in meccanica, per la ricerca di imperfezioni nella saldatura dei metalli, ma anche dagli ricercatori del opere d’ arte per lo studio dei quadri antichi.

La metodologia completa viene applicata sui dipinti, invece per altri oggetti artistici, come sculture, ceramica, oggetti di vetro, legno, osso e stoffa vengono usate parti della metodologia.
Essa si regola rispetto alle caratteristiche speciali dell'opera, mentre si cercano sempre i piú avanzati metodi per una piú completa analisi ed identificazione dell'opera.