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Bostantzoglou Chrysanthos

Birthday: 01-01-1918
data di morte: 13-12-1995
Opere 30

BIOGRAFIA

Bostantzoglou Chrisanthos (Mentis), conosciuto con lo pseudonimo Bots fu un vignettista ed un fumettista, drammaturgo, cantautore e pittore.

È nato nel 1918 a Costantinopoli e morì nel 1995. Era sposato con Maria Bostantzoglou, della famiglia Papagiannakopoulou. I suoi due figli, Kostas e Giannis sono ora rispettivamente, graphic designer ed attore.

Il suo lavoro include caricature politiche e vignette, illustrazioni di libri e riviste, dieci opere teatrali e molti dipinti.

Per un po’ di tempo lavorò nella pubblicità, dove le sue creazione per la RENAULT, lasciarono segno nel tempo con l’audacia e la loro diversità.

Nel 1939, quando la sua famiglia ritornò in Grecia, entrò nella facoltà di belle arti, che però, abbandanò dopo sei mesi. Durante l'occupazione tedesca divenne un membro dell'EAM (1942) e partecipò alla resistenza nazionale.

La sua carriera di artista iniziò con illustrazioni di riviste e libri per bambini. Il suo primo libro venne pubblicato a spese sue nel 1945 ed è stato intitolato "Santo Fanourio". Nel 1952 lavorò nel giornale "Quotidiano". Il 1954 inizia a lavorare nella rivista "Immagini". Poi si occupa dei disegni nella rivista "Postino".

Nel 1958 ha presentato nella sua colonna, che si chiamava "Il Bostani di Bost", i tre noti eroi: mamma-Grecia, Peinalewn e Anergitsa.

Nel 1966, ha aperto il proprio negozio di doni con il nome di "Immagini Popolari". Decorò più di 27.000 tipi di doni, con schizzi e dipinti, iscrizioni con fiori, versi e dediche.

Ha collaborato anche con le riviste Gruppo, Spettatore, Libertà e con il giornale Alba. A causa delle vignette politiche subì persecuzioni e ricevette diverse accuse. Provò più volte a candidarsi come parlamentare nel partito della sinistra, ma non venne mai eletto.

Dalla metà degli anni sessanta in poi, si dedicò alla pittura ed al teatro. Le sue commedie satiriche sono scritte in versi iambici. Ogni tanto si occupava degli schizzi e delle caricature politiche. Durante questo periodo ha lavorato con la rivista Postino, Thourio, Men’s Look ed i giornali Mattuttina e Eleftherotipia Domenica. Ha realizzato 16 mostre individuali. Morì il 13 dicembre 1995.

Si dice che Bost sia riuscito a creare uno stile tutto suo, riconoscibile dal tono satirico come un fumettista, redattore, drammaturgo e pittore. Una delle caratteristiche del suo lavoro è la lingua ed i testi volutamente errati.

Come ha dichiarato lui stesso, ridicolizzando la lingua della katharevousa credeva avrebbe aiutato all’affermarsi della lingua volgare. Spesso, con la corruzione della parola o con errori di pronuciazione, ha volutamente creato diverse associazioni, con altri significati, che poi ha reso comici. Spesso utilizza anche espressioni metaforiche con il loro significato letterale.

La sua satira mira principalmente al cittadino greco della classe media dei decenni del dopoguerra, alle buone maniere, al nozionismo ed all’arricchimento facile, all’esterofilia, agli intensi scontri di classe all’intenso della Grecia del dopoguerra ed alla vita politica greca.

Bost ironizza soprattutto la dipendenza della Grecia da parte dell'agente straniero, le idee nazionalistiche dei partiti di destra e l'istituzione della regalità, tuttavia in molti testi rende comica anche la fazione di sinistra, di cui faceva parte.

Una delle caratteristiche di tutta la gamma delle sue opere (disegni, testi, dipinti ed opere teatrali) era la presenza delle diverse fasi della storia greca, nei suoi lavori coesistono eroi dell'antichità, del Bisanzio, del 1821, dell'epos del 1940 con Konstantino Karamanli e Onasis.

Come un pittore era autodidatta e dalle sue opere si nota l’influenza dello stile dei dipinti popolari, soprattutto, da Theofilo, ma anche dalle figure del Teatro delle ombre, con elementi del movimento surrealista. Le sue composizioni mostrano gli eroi dell'antichità e della rivoluzione del 1821 e coppie storiche.

Durante gli anni delle ricerche umoristiche Bost ha scritto anche dei testi per 3 canzoni popolari, che ebbero un gran successo negli anni sessanta. Si chiamavano i "Becchini", musica di Gianni Markopoulou-interpretazione di GIORGOSZografou, e "L’isola delle Azzorre” e “Rombia", musica di Mikis Theodorakis- interpretazione di Grigoris Bithikotsi.