Futurismo
Movimento artistico e letterario italiano. "L’anima" del movimento era il poeta e scrittore italiano Marinetti, che nel 1909 pubblicò (nel quotidiano francese Figaro) il Manifesto del Futurismo. Nel 1910, circolarono altri tre manifesti futuristi, tra cui il Manifesto dei pittori futuristi. Il culto delle macchine, il rifiuto dell’arte del passato e la propagazione della distruzione dei musei erano alcune delle idee fondamentali dei futuristi. I dipinti futuristi raffiguravano persone e oggetti in movimento, mentre la poesia futurista usava immagini dell'industria ed un lessico volutamente distorto. Anche se il cinema era visto come un mezzo ideale d’espressione, non è mai stato girato un film futurista. Dopo la prima guerra mondiale, le sorti del movimento futurista venne associato in larga misura con quello del fascismo. Boccioni, Carrà, Balla, Russolo e Severini erano i più importanti rappresentanti del futurismo nella pittura e nella scultura, Sant’Elia in architettura, Russolo (di nuovo) nella musica e Papini e Sofitsi nella letteratura. Simile al Futurismo potrebbe essere considerato il simultanismo di Delaunay, ci sono inoltre molte somiglianze tra Futurismo e Cubismo ed è innegabile l’influenza su artisti come Léger e Duchamp. Infine, il cubo-futurismo russo è stato il movimento che mescolò il Cubismo ed il Futurismo, con rappresentanti principali Malevich per quanto riguarda le arti visive e Majakovskij e Khlebnikov nella poesia.