Nuova Oggettività
Termine coniato nel 1923 da G. F. Hartlaub, direttore del Kunsthalle a Mannheim, per descrivere i quadri di Marx Beckmann, Otto Dix e Georg Grosz. Le opere di questi artisti erano una sorta di reazione alla tendenza delle deformazioni degli espressionisti e si distinguevano per la raffigurazione della realtà in modo chiaro e dettagliato, altamente realistico, spesso grottesco e satirico, coincidendo quasi con il cosiddetto realismo sociale. Un’esposizione con questo titolo ("Nuova Oggettività") è stata organizzata nel 1925.