Le ceramiche che troviamo nel nostro paese si dividono in islamiche, greche ed europee. Le principali ceramiche islamiche sono le Iznik, le ceramiche che provengono da Kutahya e da Canakkale. Quelle greche provengono principalmente dalle Kiutaxies di Atene, da Rodi e Keramikos. Per quanto riguarda le ceramiche europee, molti paesi le hanno prodotte, ad esempio in Italia, Francia, Germania, Inghilterra ecc. Nel settore di restauro del centro ricerche NIKIAS viene data attenzione alla cultura ed alle arti del periodo e del luogo da cui proviene ogni ceramica. Di seguito si hanno esempi di manutenzione e restauro di diverse ceramiche avvenute nei nostri laboratoti.
Islamiche Iznic
Verso la fine del 15o secolo e gli inizi del 16o secolo, si assiste allo sviluppo dell'arte ceramica nell'Impero Ottomano. Gli Iznik si producevano nella omonima cittá (che era la Nica bizantina).In quel luogo, la tradizione della ceramica pone le sue radici nell' 11o secolo del periodo bizantino. I laboratori Iznik producevano due tipi di ceramica : vasi di uso quotidiano e mattonelle e piastrelle per i muri. La prima nuova caratteristica che introducono gli Iznik é la colorazione bleu-blanc, mentre l'argilla da loro usata é dura, compatta e bianca. La loro pittura influenzata da quella cinese Ming del 15o secolo, ne combina elementi con caratteristiche del luogo. Lo smalto é chiaro e lucido. La loro buonissima tecnica di cottura, come anche le analogie delle materie prime utilizzate, rendono lo smalto resistente, tenendolo in buono stato fino ad oggi.
Le dei disegni seguono dei motivi con specifici simboli. Erano specifiche le varianti disegnate che decoravano gli Iznik, come gli intervalli, le rifiniture delle parti superiori, le caratteristiche nuvole ecc. Servono molte conoscenze dell'epoca e della mentalitá, in modo che il restauro di un Iznik possa seguire fedelmente e rispettare i simbolismi che esprimono attraverso i motivi delle ceramiche. Sotto questa luce, si possono restaurare I danni, ma anche le parti dei vasi o dei dipinti che mancano.
Kutahya
Le prime produzioni di ceramiche della Kutahya furono fatte da greci ed armeni. Questo e' il motivo per cui le prime immagini era simboli cristiani, come i Serafini, Cherubini, San Giorgio ecc. In seguito, quando i laboratori furono usati dai turchi, le immagini furono alterate ed i simbolismi furono degenerati. Il loro smalto non aveva la qualitá e la resistenza di quello Iznik, per questo motivo, la maggior parte delle ceramiche sono danneggiate. Verso la fine del 19o secolo ed inizi 20o secolo, cominciano a presentarsi soprattutto statuette, completando in questo modo i piú antichi articoli di ceramica della Kutahya.
Canakkale
Cittá che aveva il nome greco di Dardanelli. Il suo nome lo deve al suo fondatore Dardano, secondo la mitologia. La cittá ha preso il nome Canakkale dalla seconda metá del 18o secolo. É considerato il terzo centro di ceramica dell'Asia Minore. La posizione strategica del porto della cittá Stena (dei Dardanelli), favorí la diffusione di questi tipi di ceramiche. Sappiamo che dalla fine del 18o secolo, hanno iniziato a diffondersi nell'Oriente vicino, un'ampia gamma di ceramiche decorative e di uso quotidiano.
Greche
Le ceramiche greche si dividono in tre categorie principali. Quella della Kiutaxies di Atene che venivano prodotte da rifugiati del 1922 i quali si erano stabiliti a Faliro e fondarono piccoli laboratori dove producevano ceramiche con decorazioni di Kiutaxia. L'artista principale é Abramide. La seconda categoria, é la ceramica da Rodi che si chiama anche Iznik o Nuovo Iznik. Sono delle copie di Iznik (che si chiama Vecchio Iznik) perché anticamente Rodi era il centro da cui passavano le ceramiche turche. Per ultimo, nella fabbrica di «Keramikos» ad Atene si producevano le piú nuove ceramiche greche, dove hanno operato molti dei piú grandi artisti greci, tra cui anche Tsarouxis.
Europee
Molti paesi come l'Italia, la Francia, la Germania e l'Inghilterra avevano dei centri di produzione di ceramica, che hanno avuto degli apici durante diversi periodi. Si possono notare in queste ceramiche un'ampia gamma di materie prime, modi di produzione e tipi morfologici diversi.